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Settembre

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Racconti in centodieci parole

 

 

Sul mare alle otto, una mattina di settembre

 

C’è un uomo barbuto che sta pescando con la canna, un ragazzo più giovane, un uomo biondo e una coppia di anziani che ha piantato l'ombrellone, aperto le sdraio e posato un piccolo zainetto.

A un certo punto il ragazzo giovane è chiamato dall’uomo barbuto con la canna perché ha preso qualcosa di grosso. I due cominciano a lottare col pesce mentre gli anziani incuriositi si alzano e lentamente li raggiungono.

Arrivati dai due con la canna, questi ultimi la lasciano immediatamente e corrono all'ombrellone degli anziani derubandoli del portafoglio e dello zainetto, salendo rapidamente sullo scooter che avevano lasciato sul bordo della strada.

 L’uomo biondo commenta: “Ci cascano sempre!”

 

 

Micol B.

 

Entrammo nell’ambulatorio al secondo piano del reparto. Ci eravamo andati già diverse volte da quando era in gravidanza. Erano le dieci di sera e mia moglie si accomodò sul lettino. La ginecologa accese l’ecografo e le mise la gelatina sulla pancia, poi prese la sonda.

Dopo pochi secondi mi fu tutto chiaro. Guardai rapidamente tutti i presenti e mi passarono dalla mente, come premonizione, gli avvenimenti che sarebbero accaduti, dopo che dalla ginecologa fossero uscite le parole che mi aspettavo in quell’attesa che non finiva.

Il battito era sparito.

“La gravidanza si è interrotta.” – disse la dottoressa – facendoci sprofondare in quel caldissimo settembre.

La gravidanza si sarebbe chiamata Micol B.

 

 Giacomo Colosio - 30/09/2015 10:16:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

belli questi racconti in centodieci parole...il primo l’avevo già letto e mi pare pure di averlo commentato, ma forse mi sbaglio. Il secondo mi ha commosso, c’è grande pathos ed un’umanità che prende il lettore. Ciaociao, Glauco.

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